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Lidia Maksymowicz, superstite ad Auschwitz, con la visita in Italia in occasione della Giornata della Memoria

27.01.2022

Una delle ultime superstiti, Lidia Maksymowicz, polacca di origini bielorusse ha visitato Italia per raccontare la sua testimonianza di Auschwitz in occasione della Giornata della Memoria e della pubblicazione della sua biografia "La bambina che non sapeva odiare".

LM

Lidia Maksymowicz durante la sua visita a Roma insieme con l'ambasciatore della Polonia in Italia Anna Maria Anders ha incontrato diverse autorità tra cui il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il ministro delle pari opportunità Elena Bonetti e la presidente della Rai Marinella Soldi, ha ricevuto anche la telefonata di ringraziamento per la sua missione educativa in Italia dal Presidente della Camera dei Deputati on. Roberto Fico. Sono state giornate di incontri importanti per passare il testimone della "memoria" alle nuove generazioni e mai dimenticare gli orrori di Auschwitz, ma anche  per raccontare l’orrore vissuto e per lasciare il messaggio di non odiare ma costruire ponti di umanità e fratellanza. Durante l'incontro con il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri ha ringraziato Lidia per la sua testimonianza alle nuove generazioni, sottolinenando che senza memoria non c’è futuro. Durante il toccante incontro con la Ministra Elena Bonetti Lidia Maksymowicz ha parlato del destino dei bambini ad Auschwitz e sugli inumani esperimenti medici a cui è stata sottoposta da parte del dott. Mengele. 

Lidia quando aveva soli tre anni, nel 1941, è stata strappata dalla sua casa e dai suoi affetti, assieme alla mamma e ai nonni materni. Deportati perché sospettati di collaborazionismo con i partigiani. Lidia Maksymowicz dice oggi di essere stanca, ma si aggrappa alla vita con tutte le forze perché vuole compiere una missione: tenere viva la memoria delle nuove generazioni . Ecco il suo appello ai giovani: “Nelle vostre giovani mani c’è il futuro del mondo. Ascoltate le mie parole, andate a visitare Auschwitz e fate in modo che non torni mai più questa atrocità. Quella storia non deve più ripetersi”.

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