Osimo, inaugurazione del "Murales della Liberazione" dedicato ai soldati del 2° Corpo dell’Armata polacco
09.02.2023
Il "Murales della Liberazione" dedicato ai soldati del 2° Corpo dell’Armata polacco del generale Wadysaw Anders è stato inaugurato l'8 febbraio a Osimo. All’inaugurazione era presente Anna Maria Anders, ambasciatore di Polonia in Italia e figlia del generale che guidò i soldati polacchi in una delle battaglie più cruenti e decisive per liberare l’Anconetano.
Con questo evento il Comune di Osimo insieme all'Ambasciata di Polonia ha celebrato il ricordo della Liberazione della città dall’esercito tedesco, avvenuta il 17 luglio 1944, durante la battaglia di Ancona nella zona del Monte della Crescia.
Il murales è stato realizzato dall’artista Claudio Carloni su una parete dell’acquedotto vicino alla scuola elementare Montetorto di Casenuove proprio come monito, soprattutto per le nuove generazioni, affinché la storia non si ripeta e come un ricordo alle future generazioni sul valore della pace conquistata dal gen. Władysław Anders e i suoi soldati polacchi sul territorio italiano.
La cerimonia di inaugurazione è stata accompagnata da una visita alla scuola Montetorto dove i ragazzi italiani hanno fatto tante domande all'ambasciatore Anna Maria Anders sulla storia e sulla situazione attuale in Ucraina. Al termine dell’incontro hanno consegnato un simbolico messaggio di pace agli studenti della scuola polacca di Roma.
L'ambasciatore ha visitato anche il Museo Civico "Civica Galleria del Figurino Storico", dove sono custoditi cimeli della presenza del Generale Anders e delle truppe polacche nella regione. Durante la visita, gli abitanti di Osimo hanno avuto ricordi toccanti, pieni di gratitudine e rispetto per il generale Władysław Anders e per i soldati polacchi del 2° Corpo.
Ecco una toccante interpretazione del murales 👇
"Una bambina (Valeria Dentamaro, cittadina di Osimo, giornalista e storica), nel 1944, incontrò nel giardino della sua casa, da poco liberata dai nazifascisti, un giovane soldato polacco che aveva allestito un piccolo Presepe realizzato intagliando del sughero: la loro comunicazione era fatta solo di sorrisi e sguardi, ma piena di liberà e riconoscenza. Quel soldato decise allora di regalare una di quelle piccole case in sughero alla sua giovane amica in segno di amicizia ed affetto; la bambina non poteva immaginare che quel semplice oggetto sarebbe stato per sempre legato alla sua storia ed alla storia della frazione di Casenuove di Osimo.
Questo semplice ma prezioso manufatto può essere definito quasi surreale. Viaggiando nel bagaglio di quel giovane soldato, tra spazio e tempo, ha percorso alcune delle principali strade d’Europa, assistito ai più grandi teatri bellici della Seconda Guerra Mondiale, uscendo illeso da una delle battaglie più importanti per la Liberazione d’Italia dal Nazifascismo, quella del Monte della Crescia. In maniera anonima ha poi percorso le vie del tempo arrivando fino ai giorni nostri. Ogni Natale quella casetta ha svolto il suo ruolo, una piccola figura dove ben altri erano i protagonisti, ma la sua centralità e l’alto valore simbolico non sono mai venuti meno. E’ solo un oggetto ma al tempo stesso un regalo e un monito. Quando il concetto immateriale si fonde con il reale le immagini parlano in maniera differente, acquisendo proprio una caratteristica tipica del Surrealismo. Le immagini in bianco e nero raccontano la storia e gli eventi passati vissuti proprio da questi territori, teatri di grandi battaglie in nome della libertà, della democrazia, della solidarietà, della giustizia sociale; una piccola casa da presepe realistica in un contesto innaturale, sospesa in un cielo azzurro, con la scritta “QUESTA E‘ UNA CASA”; i partigiani, il Corpo Italiano di Liberazione e iI Corpo d’Armata Polacco hanno combattuto per ridare a queste terre una strada dove camminare, un campo dove coltivare, una casa dove abitare; un tetto dove un semplice presepe prende un significato enorme di rinascita. Quel piccolo pezzo di sughero ha viaggiato nello spazio e nel tempo fino a noi oggi, spettatore di crimini indicibili, vite spezzate, corpi straziati dalla guerra, infine gioie e libertà riconquistate.
Questa è una casa dove abitare insieme, con la promessa che ciò che è successo, mai più riaccada".