In order to ensure the highest quality of our services, we use small files called cookies. When using our website, the cookie files are downloaded onto your device. You can change the settings of your browser at any time. In addition, your use of our website is tantamount to your consent to the processing of your personal data provided by electronic means.
Back

I Vescovi d'Europa in occasione dell’Anniversario della Liberazione di Auschwitz-Birkenau: no all'antisemitismo e alla manipolazione politica della verità.

27.01.2020

Il 75° Anniversario della Liberazione del campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, nello spirito delle parole di Papa Francesco, ci obbliga a contrastare con forza tutti gli atti che minacciano la dignità umana: razzismo, xenofobia e antisemitismo. Non possiamo permettere che la verità venga ignorata o manipolata per esigenze politiche immediate - leggiamo nella Dichiarazione rilasciata dalla Presidenza del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (CCEE) e dal Presidente della Commissione delle Conferenze episcopali dell'Unione europea (COMECE) a nome dei vescovi europei.

I vescovi sottolineano che sebbene siano già trascorsi 75 anni dalla liberazione del campo di concentramento tedesco di Auschwitz-Birkenau, questo luogo, che è stato il più grande campo di concentramento nazista aperto nel 1940 nei territori polacchi occupati, ispira ancora terrore.

"In questo anniversario, facciamo appello al mondo moderno per la riconciliazione e la pace, per il rispetto del diritto di ogni nazione a esistere e a vivere in libertà, a vedere riconosciuta la propria indipendenza, a mantenere la propria cultura. Non possiamo permettere che la verità venga ignorata o manipolata per esigenze politiche immediate. Questo appello è estremamente importante ora, perché – nonostante le drammatiche esperienze del passato – il mondo in cui viviamo è ancora soggetto a nuove minacce e manifestazioni di violenza. Guerre crudeli, casi di genocidio, persecuzioni, e diverse forme di fanatismo continuano a verificarsi, anche se la storia ci insegna che la violenza non porta mai alla pace, ma, al contrario, provoca altra violenza e la morte”.

Auschwitz è diventato un simbolo di tutti i campi di concentramento tedeschi e persino di tutti i siti di sterminio. “È come l’apice dell’odio per l’uomo, che ha avuto il suo tributo di morte nel XX secolo. È qui che la tesi sulla fondamentale disuguaglianza delle persone ha raggiunto il suo limite. Qui i nazisti si appropriarono del potere di decidere chi fosse umano e chi no. Qui l’eutanasia incontrò l’eugenetica. Auschwitz-Birkenau è il risultato di un sistema basato sull’ideologia del nazionalsocialismo, che significava calpestare la dignità dell’uomo come immagine di Dio. Anche un altro totalitarismo, il comunismo, ha agito allo stesso modo e ha fatto milioni di vittime” - scrivono i vescovi d'Europa.

Centinaia di migliaia di persone durante l'anno visitano questo campo, che è stato visitato anche dagli ultimi tre papi: San Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco. I vescovi ricordano, tra le altre cose, le parole di Papa Francesco indirizzate qualche giorno fa a una delegazione del "Centro Simon Wiesenthal": "L'anniversario dell'indescrivibile crudeltà che l'umanità scoprì settantacinque anni fa sia un richiamo a fermarci, a stare in silenzio e fare memoria. Ci serve per non diventare indifferenti”.

Infine, i vescovi lanciano un appello per accendere candele e pregare per le persone uccise nei campi di sterminio di tutte le nazionalità e religioni e per i loro parenti il ​​27 gennaio alle 15:00, cioè nell'ora della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. "Possa la nostra preghiera accrescere la riconciliazione e la fratellanza, di cui l'ostilità, i conflitti distruttivi e i malintesi alimentati sono l'opposto".

A nome dei vescovi d'Europa, la Dichiarazione è stata firmata dalla Presidenza del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE): dal presidente cardinale Angelo Bagnasco e dai vicepresidenti cardinale Vincent Nichols e arcivescovo Stanisław Gądecki; e dal Presidente delle Conferenze Episcopali dell'Unione Europea (COMECE) Cardinale Jean-Claude Hollerich.

 

CCEE/COMECE

Materiały

Dichiarazione​_CCEE-COMECE
Dichiarazione​_CCEE-COMECE.pdf 0.42MB
{"register":{"columns":[]}}