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Ambasciatore Janusz Kotański ha deposto i fiori sulla tomba di San Giovanni Paolo II nella Basilica di San Pietro nel giorno del 101° anniversario della nascita del Papa polacco e in quell’occasione ha rilasciato un’intervista per la Radio Vaticana

18.05.2021

Alla vigilia della nascita di San Giovanni Paolo Il l’anniversario è stato commemorato anche dal Ministro polacco della Difesa Nazionale, Mariusz Błaszczak, che, accompagnato dall'Ambasciatore Kotański, ha visitato la Basilica e ha deposto un mazzo di fiori sulla tomba del Papa polacco.

Tomba di San Giovanni Paolo II con un mazzo di fiori bianchi e rossi, foto Grzegorz Gałązka

Krzysztof Ołdakowski SJ della Radio Vaticana ha intervistato l’Ambasciatore Janusz Kotański nel giorno dell’anniversario della nascita di San Giovanni Paolo II. Pubblichiamo il testo dell’intervista apparsa sul sito della trasmittente:
“Oggi, dalle prime ore del mattino, molte persone vengono nella Basilica di Pietro a pregare nella Cappella di San Sebastiano sulla tomba di San Giovanni Paolo II. Oggi è il 101° anniversario della nascita di Karol Wojtyła. Anche l'Ambasciatore della Repubblica di Polonia, Janusz Kotański, è venuto a deporre i fiori. In un'intervista alla Radio Vaticana, il diplomatico polacco ha sottolineato che con il passare del tempo la santità e la grandezza di Giovanni Paolo II stanno diventando sempre più visibili e il suo insegnamento pieno di amore, bontà e fede è particolarmente necessario nel mondo di oggi, ai tempi di pandemia, conflitti e guerre.
“Il messaggio del Papa polacco nell'era in cui assistiamo alla cancellazione dei valori fondamentali è di particolare attualità. Egli predicava senza paura la dottrina di Cristo e ci esortava a non avere paura e a diffonderla senza sottomettersi al mondo, che spesso afferma che la verità è una menzogna e una menzogna è verità” – ha detto l'Ambasciatore Janusz Kotański.
“Non è un po’ imbarazzante per noi polacchi che italiani, americani, africani, rappresentanti del Sudamerica si ricordino del nostro grande connazionale, mentre noi ci comportiamo come se avessimo deciso di sapere già tutto di lui, di aver già imparato tutto sul suo insegnamento, e dimenticato chi era: una delle figure più grandi nella storia del mondo. Affinché i giovani ricordino San Giovanni Paolo II, noi, che lo abbiamo conosciuto, dobbiamo dare testimonianza, testimonianza di quello che ha compiuto nella nostra vita, come è cambiata - ha sottolineato Janusz Kotański. È estremamente importante perché questo Papa ha portato alla caduta del comunismo criminale, ma non è la cosa più importante. Molto più importante è come siamo cambiati come persone, come cristiani, come cattolici; il mondo intero è cambiato perché egli è stato il Papa pellegrino che ancora una volta ha arato questa terra e ha gettato in essa il fertile seme della fede” – ha concluso l’Ambasciatore”.
 

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